Non v’è dubbio che “lo scorpione (scorfano) offende, quando egli è preso con mano” come affermava l’autorità di Plinio nel suo historia naturalis, è infatti vero che sia armato di aculei veleniferi dai quali bisogna fare attenzione, sebbene il veleno sia meno pericoloso di quello della tracina. Nel mediterraneo si riconoscono almeno tre specie di scorfani interessanti, lungo i litorali rocciosi si osserva lo Scorfano nero (Scorpaena porcus) e dai 10 fino ai 300 metri di profondità, il più pregiato Scorfano rosso (Scorpaena scrofa) apprezzato come elemento irrinunciabile nell’autunnale caciucco alla livornese. Quello rosso cresce compiendo mute anche mensili e può raggiungere i 50 cm di lunghezza, sui mercati in Sicilia è chiamato anche Cipudda (cipolla) per via della grossa testa tondeggiante di un intenso color rosso variegato. La qualità di questo pesce la si riconosce dal fegato, apprezzatissimo nell’antichità, quando fresco e sano rappresenta una prelibatezza da non dimenticare. Arrivederci!
Alessandro Beghini, biologo
(fotografia dell’autore)